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Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi

   

L’islandese appartiene alla famiglia delle lingue germaniche e in essa al gruppo nordico. Dal secolo XII alla metà del secolo XVI, cioè durante il periodo antico, è conosciuto anche col nome di antico nordico o norreno; si fa cominciare il periodo moderno con l’introduzione della riforma lute­rana, verso la metà del XVI secolo.

Si scrive con l’alfabeto latino arricchito delle due lettere speciali ð (maiuscola Đ) e þ (maiuscola Þ), comuni anche al gotico e provenienti probabilmente dalle rune. Queste due let­tere vengono rese di solito, e anche in questo «Dizionario», coi digrammi dh e th rispettivamente.

Avvertenze per la lettura:

á

suona #u;

æ

suona #i;

au

suona ö^i;

dh

suona D;

é

suona L$ o L$e;

f

suona f in generale, ma in alcune posizioni b o v;

g

suona g (ossia g(h) duro it.);

h

suona h (aspirata);

í

suona ii (che è il suono, prolungato, dell’i it.);

j

suona L (ossia i semicons. it.);

ll

suona dl o tl;

ó

suona 0u;

ö

suona ö;

s

suona S (ossia s sorda it.) in ogni posizione;

th

suona T;

u

suona ü;

ú

suona uu (che è il suono, prolungato, dell’u it.);

y

suona i, eccezionalmente ü;

ý

suona ii;

z

suona @ (ossia s sonora it.).

Osservazioni generali:

L’accento tonico cade di solito sulla prima sillaba del radicale di ciascuna parola. Il segno grafico dell’accento acuto contraddistingue vocali lunghe o dittongate.

   

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo