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Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi

   

Il giapponese ha una posizione linguistica che non è stata ancóra definita dai glottologi: sono state messe in evidenza alcune concordanze con le lingue uralo-altaiche, ma ben pochi studiosi classificano il giappo­nese entro tale famiglia.

Il giapponese si serve di una scrittura originariamente ideografica intro­dotta dalla Cina, forse attraverso la Corea, nei primi secoli della nostra era. Insieme con tali caratteri che presentano maggiori difficoltà che per la lingua cinese, in quanto per ogni ideogramma vi sono diverse possibilità di lettura sono usati sistemi di scrittura sillabica che servono soprattutto come mezzi ausiliari per facilitare la lettura. Vi sono anche vari sistemi di scrittura del giapponese con lettere latine: tra essi il più accreditato, e adottato anche nel presente «Dizionario», è il sistema elaborato nella seconda metà dell’Ottocento dall’americano James Curtis Hepburn, in cui le consonanti sono scritte all’inglese e le vocali all’italiana.

Avvertenze per la lettura:

ch

suona © (ossia c(i) dolce it.);

g

suona g (ossia g(h) duro it.) in generale; ma tra vocali, nell’uso prevalente, j;

h

suona h (aspirata); può poi far parte dei digrammi ch e sh;

j

suona J (ossia g(i) dolce it.);

s

suona S (ossia s sorda it.); può poi far parte dei digrammi sh e ts;

sh

suona š (ossia sc(i) dolce it.);

ts

suona Z (ossia z sorda it.);

w

suona U (ossia u semicons. it.);

y

suona L (ossia i semicons. it.);

z

suona @ (ossia s sonora it.).

Osservazioni generali:

Le vocali lunghe sono indicate con un trattino sovrapposto: es. ū [uu].

L’accento tonico non esiste nello stesso senso delle lingue europee: ogni sillaba ha un suo accento particolare. Nelle trascrizioni fonetiche è stato posto il segno dell’accento sulle sillabe che, in ogni parola, danno a un orecchio italiano l’impressione di essere mag­giormente marcate.

   

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo