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Lionardo Salviati: Lode del buon secolo

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Lode del buon secolo

l0de del bUqn S$kolo

 

Conchiuderemo senza piu avanti parlar dell’altre lingue,

kojkLuder%mo, S$nZa pLu av#nti parl#r dell #ltre l&jgUe,

 

le regole del volgar nostro doversi prendere da’ nostri vecchi

le r$gole del volgar n0Stro dov%rSi pr$ndere da n0Stri v$kki

 

Autori, cioè da quelli, che scrissero dell’anno mille trecento,

aut1ri, ©o$ dda kkU%lli ke Skr&SSero dell #nno m&lle tre©$nto,

 

fino al mille quattrocento: perciocché innanzi non era ancor

f&no al m&lle kUattro©$nto: per©qkk% inn#nZi non $ra ajk1r

 

venuto al colmo del suo piu bel fiore il linguaggio: e dopo,

ven2to al k1lmo del S2o pLu bbHl fL1re il lijgU#JJo; e dd1po,

 

senza alcun dubbio, subitamente diede principio a sfiorire.

S$nZa alkun d2bbLo, Subitam%nte dL$de prin©&pLo a SfLor&re.

 

Lionardo Salviati

lion#rdo SalvL#ti

 

Nota — grafia dell’edizione originale degli «Avvertimenti della lingua sopra ’l Decame­rone» (1584): differente dall’uso moderno per qualche virgola in più, e dall’uso anche del suo tempo per il piu [pL2+] disaccentato.

   

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo