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Cesare Cantù: Cose del Settecento

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Cose del Settecento

k0Se del SHtte©$nto

 

I re ereditarj offuscavansi in una nube d’incensi, finché il

i r% eredit#ri offuSk#vanSi in una n2be d in©$nSi, fijk% il

 

bel mondo non se n’accorgesse e li ghigliottinasse. Veri re

bHl m1ndo non Se n akkorJ%SSe e lli gil’l’ottin#SSe. v%ri r%

 

divenivano i filosofisti, che mossa una lepida guerra alle

ddiven&vano i filo@of&Sti, ke mm0SSa una l$pida gU$rra alle

 

credenze religiose, alle idee metafisiche, alle tradizioni del genere

kred$nZe reliJ1Se, alle id$-e metaf&@ike, alle tradiZZL1ni del J$nere

 

umano, sentenziandole di superstizioni, astruserie, pregiudizj,

um#no, SentenZL#ndole di SuperStiZZL1ni, aStru@er&e, preJud&ZZi,

 

non accettavano per vero se non quello di che si capacita il

non a©©ett#vano per v%ro Se nnoj kU%llo di k% SSi kapita il

 

senso più comune.

S$nSo pLu kkom2ne.

 

Cesare Cantù

©%@are kant2

   

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo